Il 2 maggio 2002 muore a Sarajevo il poeta bosniaco Izet Sarajlić. Nato il 16 marzo 1930 a Doboj da una famiglia musulmana, Sarajlic si trasferisce nel 1945 a Sarajevo dove si laurea in filosofia e dove fonda, nel 1945, il “Gruppo 54”; un movimento d’innovazione poetica.
Pluripremiato come intellettuale, Sarajlić viene inviato spesso come personalità culturale in Russia.
Durante la guerra in Bosnia e l’assedio di Sarajevo perde due sorelle ma decide di rimanere in città, vicino alla gente che sentiva le sua come unica voce capace di levarsi contro gli orrori bellici, rifiutando la possibilità di emigrare, concessa a pochissime personalità intellettuali e politiche dell’epoca.
Subito dopo la fine degli eventi bellici perde la moglie, cattolica, a cui dedicherà più di una poesia in cui gli affetti personali si mischiano ad una fortissima denuncia della guerra.
Nel 1997 Izet Sarajlić fu spinto a Salerno per via dei legami d’amicizia avuti con Alfonso Gatto e successivamente intrecciò una collaborazione con la struttura “Casa della Poesia” di Baronissi, della quale fu nominato presidente onorario.
Muore il 2 maggio 2002 per infarto a Sarajevo ed è attualmente sepolto nel cimitero della capitale bosniaca.
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