In collaborazione con l’Associazione Culturale “Non Solo Comparse” che ha rappresentato la commedia assurda “Non è di qua ma è di là”, liberamente adattata dall’opera teatrale “La cantatrice calva” di Eugène Ionesco, in un piacevolissimo crescendo di situazioni e personaggi che l’incomunicabilità rendeva assurdamente comici e assolutamente moderni, si arrivava al vero cuore della serata.
E di guerra si è parlato l’altra sera, o meglio, di un massacro, quello perpetrato a Gaza, dall’esercito israeliano dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009.

Perché la serata era proprio “Per Gaza”.
Per sostenere il progetto presentato da Vittorio Arrigoni, il giovane bulciaghese che da Gaza ha testimoniato e scritto ciò che nessun altro ha testimoniato e scritto, lui stesso bersaglio delle bombe israeliane e che ora sta organizzando con il Palestinian Center for Democracy and Conflict Resolution un progetto mirato alla protezione dei bambini nella Striscia di Gaza, attraverso attività ricreative e di supporto ai bambini traumatizzati che sono stati direttamente testimoni di ferimenti o uccisioni di genitori o familiari o distruzioni delle loro abitazioni, aiutati da personale specializzato, operatori sociali, psicologi ed educatori.v La mamma di Vittorio, Egidia Beretta, sindaco di Bulciago ha letto testimonianze di Padre Manuel Musallam, il Parroco della chiesa “Sacra Famiglia” di Gaza City, parole che hanno scosso, specie quando Padre Manuel afferma: “Il mondo ci gira le spalle, si ostina a credere alla propaganda israeliana. Io invece mi affaccio per strada e sento i lamenti delle donne, i pianti dei padri e delle madri.
Oltre 700 gli euro donati dagli spettatori (moltissimi i giovani) che saranno versati al Palestinian Center insieme alle altre donazioni che dovessero pervenire.
Un prossimo appuntamento, sempre con “Non Solo Comparse”, sarà un reading per presentare il libro di Vittorio Arrigoni in uscita a breve con Il Manifesto, diario testimonianza dei giorni dell’assedio.
Per ripetere con Vittorio quello che lui, nonostante il dolore, gli orrori, le vite perdute, l’umanità sconfitta, riesce ancora a gridare alla sua e alle nostre coscienze: “Restiamo umani”.
di Egidia Beretta
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