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Gli schiavi del Qatar: l’altra faccia dei mondiali 2022

ESTERO, News / by Redazione / Dic 11, 2013

Red_Card_for_FIFA_Qatar2022“No World Cup without Worker’s rights” questo è lo slogan adottato dagli attivisti per i diritti umani per protestare nei confronti delle autorità del Qatar e della FIFA.
Il motivo di tali manifestazioni è chiaramente espresso dal rapporto di Amnesty International che denuncia le pericolose e disumane condizioni di lavoro, e conseguentemente di vita, dei lavoratori migrati in Qatar.

Le accuse che Amnesty rivolge ai datori di lavoro sono la mancanza di stipendi, le minacce, lo sfruttamento e il sequestro del passaporto per evitare che qualche lavoratore decida di lasciare il Qatar in cerca di condizioni lavorative migliori.

red_card_fifaLe accuse, però, evidenziano anche una realtà molto più preoccupante. Molti, infatti, approfittando di una legislazione permissiva e della negligente applicazione della tutela delle condizioni di lavoro continuano a perpetuare gli abusi e lo sfruttamento che vedono, tra le altre cose, disumane condizioni di alloggio con stanze sovraffollate e mancanza di accorgimenti igienici per chi le “abita”.

Molte sono le testimonianze che evidenziano come, spesso, gli operai siano costretti a massacranti ore di lavoro senza il giorno di riposo, anche con 40 C° e senza caschi di protezione.

Sono circa 2 milioni gli stranieri che lavorano in Qatar in condizioni di lavoro disumane.

Il segretario generale di Amnesty International, Salil Shatty, ha commentato questo fatto ritenendolo “semplicemente ingiustificabile”:
Salil_Shatty_amnesty“non è ammissibile che, in uno dei paesi più ricchi del mondo, così tanti lavoratori vengano spietatamente sfruttati, privati di stipendio e lasciati a combattere per sopravvivere” chiedendo un immediato intervento delle autorità del Qatar e delle FIFA al fine di rispettare le norme di sicurezza da adottare come requisito fondamentale per le imprese impegnati nei progetti con l’intento di migliorare effettivamente e in breve tempo le condizioni lavorative di numerosi operai“.

Secondo la confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) “la frenesia legata alla realizzazione delle strutture per il campionato mondiale di calcio provocherà la morte di 4000 lavoratori immigrati prima dell’inizio del 2022”, anno del mondiale.

Virginia Villa

 

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  • Lavoro
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