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I “terroristi” nahuas che difendono l’acqua

ESTERO, News / by Pietro Crippa / Mar 24, 2014

Benvenuti e benvenute a Tlanixco, villaggio indigeno “terrorista” aggrappato alla montagna di Toluca (Messico). Benvenuti e benvenute in una comunità che ha difeso le acque, le terre e il fiume Texcaltengo, e per questo motivo sei dei suoi capi sono stati condannati alla prigionia come terroristi. Sono in carcera da 10 anni. Il mondo sottosopra continua a confermare la sua irrazionalità.

Nahuas

LA COMUNITA’ TLANIXCO

La guerra per il controllo dell’acqua, meglio conosciuta di questi tempi come oro azzurro, ha provocato la rottura di centinaia di comunità indigene, lasciando alle spalle interminabili violazioni dei loro diritti umani, assassinii, desaparecidos, repressioni e prigionie senza giusta causa. È questo il caso dei sei indigeni nahuas di San Pedro Tlanixco, in Messico, considerati terroristi e condannati a scontare pene di più di cinquant’anni.

La comunità di Tlanixco, parola che nella lingua nhauatl significa “sulla faccia della Terra”, si trova incastonata fra i paesaggi meravigliosi della cordigliera nevosa del Toluca, in passato conosciuta con il nome di Chicnauhtécatl, nuove acque o nuove sorgenti. Secondo la linea investigativa PGR/TOL/V/017/2002 della Procura Generale della Repubblica messicana, questa comunità indigena è stata catalogata come “terrorista”, per il fatto di difendere le proprie acque e terre.

Queste popolazioni indigene sono state divise e perseguitate perché non erano d’accordo sulla realizzazione di progetti che promettevano di portare modernità e sviluppo alle loro comunità. Le comunità di Tlanixco hanno sostenuto una ferrea resistenza fin dagli anni ’80, quando si opposero alla costruzione dell’autostrada Tenango-Ixtapan de la Sal;  allo stesso modo, si sono battuti contro lo sfruttamento del fiume Texcaltengo, che era stato concesso e consegnato  agli investitori privati delle monoculture di fiori del distretto di Villa Guerrero, sede dell’omonima associazione (ASFLORVI, Asociación de Floricultores de Villa Guerrero).

L’INGANNO GOVERNATIVO

 

“Ci siamo resi conto che il governo voleva che ci confrontassimo con altre comunità vicine, e con l’inganno ci hanno costruito un pozzo artigianale per uso domestico, dopodiché hanno potuto dare in concessione l’acqua mettendola nelle mani dei coltivatori” racconta Rosario Peralta Sánchez, membro di questa comunità.

Nel 2011 la Commissione Nazionale per l’Acqua (CONAGUA) ha cancellato la concessione che avevano i proprietari terrieri di questa comunità, dichiarandolo nullo con il documento  BOO.E.12.1.0.2.-00971; per questo motivo gli abitanti hanno deciso di bloccare l’autostrada. Dopo vari tentativi di trattativa con il governo ci fu un atto di provocazione nel quale perse la vita l’ingegnere Alejandro Cárbaso, e che ebbe come conseguenza, il giorno dopo, l’arresto, estremamente violento, dei rappresentati della comunità che difendeva l’acqua.

Tlanixco

LA REPRESSIONE

“È stata una gran brutta repressione, hanno perquisito molte case, abbiamo calcolato che sono arrivati più o meno in 1.500. Hanno esercitato estrema violenza contro uomini, donne e bambini: è stato questo il modo in cui si è rotto il tessuto sociale della nostra comunità”, aggiunge Peralta Sánchez.w

Il risultato di questi arresti è stato il carcere per sei dei rappresentanti della comunità, che da più di dieci anni sono in prigione, e una serie di mandati di cattura ancora aperti, per cui ci sono ancora diverse persone che vivono nell’anonimato e in clandestinità per evitare la detenzione.

Pedro Sánchez Berriozábal, Teófilo Pérez Gonzales e Rómulo Áreas Mireles sono stati condannati a più di cinquant’anni di prigione per omicidio; allo stesso modo,  Lorenzo Sánchez Berriozábal, fratello di Pedro, Marco Antonio Pérez González, fratello di Teófilo, e la signora Dominga González Martínez subiscono lo stesso procedimento. Gli altri membri delle comunità hanno deciso di fare un appello alla società civile e alle organizzazioni non governative, affinché si pronuncino a favore della libertà di queste persone incarcerate ingiustamente.

L’INESTIMABILITA’ DELL’ACQUA

Secondo i dati delle Nazioni Unite, ogni giorno muoiono più di 5000 bambini per mancanza d’acqua potabile, un equivalente di oltre 2 milioni all’anno. Questo tipo di terrorismo è in contrapposizione con i terroristi di Tlanixco, che cercano di difendere l’acqua non come una proprietà privata, ma come qualcosa di fondamentale per la vita.

I concetti di oro azzurro, modernità e sviluppo, non esistono nella vita quotidiana di questa società: così come la terra, l’acqua è per loro un bene comune da rispettare, che non ha un valore monetario.

Traduzione di Daniela Sala

articolo originale qui

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