Secondo il dizionario, “immorale” è “una caratteristica di persone, atteggiamenti o cose in aperto contrasto con i principi della morale e del buoncostume”.
Sempre secondo il dizionario, “illegale” è invece qualcosa “contrario alla legge vigente”.
Una semplice definizione linguistica sta – di fatto – alla base della proliferazione delle armi nucleari, dell’enorme dispendio di risorse connesse all’incremento delle spese militari, della possibile fine stessa del nostro pianeta.
Domani sarà il 4 aprile. Esattamente 19 anni fa – il 4 aprile del 1984 – il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan lanciò un appello perché fossero bandite a livello internazionale le armi chimiche.
Un appello trasformatosi in legge, nel 1993,con la Convenzione sulle armi chimiche e con la posa dell’etichetta “illegale” su tale tipologia di armi.
Le armi nucleari – armi di distruzione di massa al pari di quelle chimiche – non hanno conosciuto la stessa sorte.
Le armi nucleari sono dichiarate , ad oggi, semplicemente “immorali”, come qualcosa che sarebbe meglio non ci fosse o non venisse usata, ma che non costituisce violazione alla legge vigente.
È criminale chi possiede armi chimiche. Non lo è chi possiede armi nucleari. Eppure Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Cina, Pakistan, Israele, Corea del Nord e india potrebbero, se volessero, distruggere l’intera popolazione del globo.
Una semplice definizione da dizionario distingue il criminale dall’immorale; non il possesso di armi in grado di uccidere intere masse.
Si stima che, fino ad ora, siano stati condotti in tutto il mondo 2.099 test nucleari, l’ultimo dei quali risale a soli 50 giorni fa.
La spesa militare – compresa quella per condurre i test con le “immorali” bombe atomiche, ha toccato i 1740 miliardi di dollari nel 2011 ed ogni anno cresce (Fonte: sbilanciamoci.org).
Basterebbe impiegare una piccolissima parte di questa spesa – stimata in circa 20 miliardi – per scongiurare, per un anno, la fame nel pianeta.
Ma il mondo preferisce investire quasi 90 volte tanto in armamenti, compresi quelli atomici, tranquillizzandosi dietro una definizione da dizionario e consapevole che nessun tribunale giudicherà mai colpevole di delitto chi criminale non è, per quanto immoralmente si comporti.
di Marco Besana
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