Integrazione: quando lo sport prova a unire il mondo.
News / / Mag 26, 2012
L’immigrato ha un mondo del passato a cui appartiene e un mondo del presente al quale sempre, più o meno, sarà estraneo; suo figlio invece sta in tutti e due e molte volte in nessuno. Per questo c’ è bisogno che il processo di integrazione abbia successo, in modo che la seconda generazione non resti chiusa nel ghetto.
Sarà molto interessante leggere i romanzi di chi è metà marocchino e metà spagnolo, cinese e spagnolo, senegalese e spagnolo. Credo che lo sguardo del figlio dell’immigrato sia molto ricco, perché è doppio: guarda dal mondo a cui appartengono i suoi genitori, quello delle radici, e dal mondo nuovo a cui lui già appartiene. Nei due mondi si sente al tempo stesso a casa e straniero. Sono le due esperienze fondamentali per scrivere: conoscere molto bene qualcosa e al tempo stesso vederla un po’ come da fuori. (Antonio M. Molina)
E’ partito la scorsa settimana il Torneo Bergamondo, il mondiale di calcio dedicato alle comunità di immigrati. Lo sport è sinonimo di unione e crescita, e finalmente il pallone del torneo non rappresenta solo la sfida e il sano agonismo sportivo, ma è il fulcro attorno al quale persone di tante nazionalità diverse (autoctoni compresi) si ritrovano per giocare, fare il tifo, stare insieme.
Sono 20 le squadre iscritte alla fase a gironi del torneo, in rappresentanza di altrettante nazionalità: ALBANIA, ARGENTINA, BOLIVIA, BRASILE, BURKINA FASO, COLOMBIA, COSTA D’AVORIO, ECUADOR, EGITTO, GHANA, GUINEA, MAROCCO, MOLDOVIA, NIGERIA, PERU’, ROMANIA, COMUNITA’ RUAH, SENEGAL, TUNISIA, UCRAINA.
Manifestazione molto attesa «Il Torneo Bergamondo è molto sentito dalle comunità e tutti lo danno per scontato – racconta il presidente del Csi, Vittorio Bosio -. È da mesi che mi fermano perfino per strada per chiedermi informazioni, senza contare le numerose chiamate giunte al Csi per potersi iscrivere ancora prima di aver aperto le iscrizioni». (www.ecodibergamo.it)
Il giornale bergamasco ci spiega inoltra che la manifestazione sportiva, infatti, ormai è entrata nel cuore di tanti immigrati, ma anche di diversi italiani. Basta pensare che solo alla finale dello scorso anno (vinta dal Senegal) erano presenti duemila persone sugli spalti, 15 mila se si conta tutte le partite del torneo. Nelle ultime due edizioni hanno partecipato 20 squadre, ma per molte nazionali si è dovuto addirittura procedere con i preliminari perché vi erano più gruppi iscritti dello stesso Paese.
Anche quest’anno è successo lo stesso con le nazionalità più numerose come Marocco, Bolivia e Romania. Dal torneo ai campionati Csi I risvolti positivi del Torneo Bergamondo, in termini di integrazione nella comunità italiana d’accoglienza, sono maturati negli anni. Oggi parecchi stranieri appassionati di calcio hanno formato squadre che militano nei campionati dilettantistici del Csi, mentre prima per lo più giocavano tra loro in tornei auto-organizzati.
È qui, durante il campionato che dura una stagione calcistica, che si fa l’integrazione vera perché ci si confronta e ci si conosce tutto l’anno.
Per informazioni: telefono 035.210618 oppure mail csi@csibergamo.
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