Nel Gennaio del 1863, il presidente americano Abraham Lincoln rendeva pubblica la versione definiva del Proclama di Emancipazione, un documento che decretava la liberazione di tutti gli schiavi dai territori degli Stati Confederati d’America. Milioni di persone, per la maggior parte afro-americani schiavi da generazioni, ottennero la libertà e, nel giro di tre anni, lo schiavismo fu dichiarato fuorilegge.
Cento anni dopo, precisamente il 28 Agosto 1963, Martin Luther King, portavoce di uno dei più estesi movimenti per i diritti civili dei neri della storia, teneva un discorso di fronte al Lincoln Memorial, il monumento eretto in onore del sedicesimo presidente USA.
“I have a dream” è il titolo con il quale quelle parole sono passate alla storia. Cinque minuti che condensano tutti i valori dei quali il reverendo è ancora oggi simbolo: la lotta non violenta, la necessità dell’universalità dei diritti, l’importanza della parità tra bianchi e neri.
Oggi, a cinquant’anni esatti da quel discorso, in America c’è un Presidente di colore che ha preso personalmente parte ai preparativi per le celebrazioni che da giorni stanno svolgendosi per le strade di Washington. Molte di queste manifestazioni, tuttavia, nonostante gli innegabili passi avanti verso gli obiettivi di King, dimostrano come essi siano ancora lontani.
Secondo l’Economic Policy Institute, il divario tra bianchi e neri è tutt’oggi visibile sotto numerosi aspetti. Tanto per citarne alcuni.
- Riferendosi alla popolazione americana che vive al di sotto della soglia di povertà si può constatare come il 50% dei “poveri” neri è in una condizione di “estrema povertà”, mentre solo il 10% dei “poveri” bianchi è in tale situazione.
- Nel suo discorso, King inneggiava a una scuola dove bimbi bianchi e bimbi neri potessero studiare insieme, con le stesse opportunità. Negli Anni 60, il 76% dei ragazzi neri frequentava scuole solo per persone di colore; oggi, quella percentuale è rimasta pressoché invariata (74%).
- “I have a dream” era inserito in una marcia intitolata Marcia per il lavoro e la libertà. Oggi, il tasso di disoccupazione fra la popolazione nera (14%) è più del doppio rispetto a quello tra la popolazione bianca (6,6%) e tra gli occupati, gli stipendi dimostrano sensibili differenze tra i due gruppi.
In tutto ciò, non vanno dimenticati i casi singoli, come quello, già incontrato sulle pagine di ¡NoMás!, di Trayvon Martin, il diciassettenne afroamericano ucciso il 26 febbraio 2012 solo perché indossava un cappuccio da un vigilante e aveva “comportamenti sospetti”, poi assolto.
Una Marcia tutt’altro che conclusa, dunque, quella per i diritti civili delle minoranze tutte, senza neppure – purtroppo – andare eccessivamente lontano da casa nostra.
di Pietro Crippa
Per approfondire:
Comments 0