Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese.
Dove al confine tra Grecia e Turchia, lungo il fiume Evros
Come La muraglia greca si sarebbe dovuta estendere per 150 km di cui 120 km di fossato largo 30 metri e profondo sette, riempito d’acqua. Considerato troppo dispendioso, il progetto è stato modificato in una doppia barriera di reticolato e filo spinato. Ora è lunga 10,5km ed è costata alla Grecia 3milioni di euro. La barriera è alta 4m ed è sorvegliata da 2000 agenti.
Il progetto originario non è mai stato abbandonato e permane per un’eventuale occasione futura.
Quando dall’Agosto 2011 al Dicembre 2012
Da chi dal governo greco. L’Unione Europea ha scelto di non finanziare questa barriera (ritenendo la questione un “affare interno”) ma non l’ha messa in discussione.
Perché
per frenare le migrazioni dalla Turchia. Fino al 2011, ogni anno passavano la frontiera più di 100mila migranti, provenienti da Asia e Africa, dopo aver transitato per la Turchia. Il confine non è solo tra due Stati, ma è anche la porta d’ingresso per l’Europa.
La stampa greca, inoltre, parla anche di “scopi militari e di difesa”.
E ora?
Secondo le statistiche fornite dalla polizia di frontiera e dal governo, prima della costruzione del muro, riuscivano ad attraversare la frontiera di Evros circa 10.000 migranti illegali al mese, mentre oggi variano tra i 20 e i 30.
Per questo stesso motivo è aumentato visibilmente il numero di disperati che tentano di raggiungere la Grecia a bordo di carrette del mare, portando nuovi volti alla macabra conta dei morti che popolano i fondali del Mediterraneo.
Anche se l’UE si è lavata le mani riguardo alle decisioni di Atene, non sono mancati anche gli apprezzamenti per l’intraprendenza greca nelle politiche anti-immigrazione. Provenienti in particolare da Parigi e Berlino, dove vanno a finire molti dei migranti che considerano il suolo greco solo un territorio di passaggio, di transito.
Ankara, invece, è ovviamente irritata per la mossa di Atene. Non perché a passare illegalmente il confine siano i suoi cittadini, bensì perché la Turchia chiede da anni, inascoltata, che l’UE tolga l’obbligo del visto d’ingresso per i suoi cittadini, che in Grecia ci vanno spesso come turisti.
di Pietro Crippa
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Fonte: C. Quétel, Muri
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