Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese.
Dove lungo il confine tra il Botswana e lo Zimbabwe
Come rete elettrificata alta 2,4 m, lunga 500 km.
Quando nel 2003
Da chi governo del Botswana in carica (Festus Mogae), con l’aiuto economico dell’Unione Europea
La motivazione ufficiale è “contenere i contagi tra il bestiame ed evitare lo sconfinamento delle mandrie”. La cosa fa sorgere qualche sospetto se si guarda alla situazione effettiva tra i due Stati.
Il Botswana è uno degli Stati africani più ricchi: da decenni, il commercio internazionale di diamanti è fiorente, ma negli ultimi tempi anche l’allevamento sta dando i suoi frutti nel PIL nazionale. Lo Zimbabwe, al contrario è tra i fanalini di coda della maggior parte delle classifiche mondiali riguardo al benessere, alle libertà personali e al potere economico. Da anni, sono migliaia gli zimbabweani che cercano una vita migliore al di là del confine.
Nel 2003, gli immigrati sono stati accusati dal governo botswanese di aver portato un’epidemia che si era diffusa nel bestiame, facendo perdere al Paese una gran quantità di denaro che sarebbe dovuta derivare dall’esportazione di carni bovine. Da quell’episodio si è optato per la costruzione del muro, forti del fatto che la stessa Unione Europea aveva concesso al Botswana un finanziamento di 34 milioni di euro per tale progetto.
E ora?
Il Botswana deve fare i conti con un’immigrazione che, muro o non muro, c’è. La differenza demografica tra i due Stati è ampia: 1 milione e 700mila botswanesi e 12 milioni e 600mila zimbabweani. Secondo le cifre del governo, gli illegali in Botswana sono più di 100mila. L’immigrazione dallo Zimbabwe è regolamentata dal rilascio di un passaporto e di un visto. Le interminabili attese per ottenere questi due documenti (al termine della validità dei quali, comunque, scatta il rimpatrio forzato) ha spinto molti abitanti a trovare metodi illegali per andare oltre confine.
La barriera impedisce agli animali selvatici i naturali spostamenti migratori, ma anche gli uomini devono scontare la stessa sorte. Il muro serpeggia anche tra piccoli villaggi che, spesso, si sono visti privare delle fonti idriche, rimaste al di là della barriera.
di Pietro Crippa
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fonte: http://nonpiumuri.altervista.org/docs/I_Muri_dell_Africa_tesi.pdf
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