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#MOVIMENTO: Fortress world – Le barriere di Ceuta e Melilla

ESTERO, News / by Pietro Crippa / Lug 29, 2014

Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:

1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese.

No mas muertes en la frontera

Dove  In Marocco, attorno alle città di Ceuta (78mila ab.) e Melilla (73mila ab.), territorio spagnolo dal XVI secolo.

  Come    A Ceuta la barriera è lunga 8km, a Melilla 12. L’altezza è di 6 metri. Entrambe sono composte da una doppia barriera metallica sormontata da filo spinato. Diversi tratti presentano l’installazione del sistema della sirga (corda): un intrico di cavi d’acciaio steso tra le due barriere che rallenta l’avanzamento e permette alla polizia locale di intervenire. Sono utilizzati diversi rilevatori di suono e movimento.

 Quando   Dal 1995, in sviluppo.

  Da chi    Dalla Spagna e dall’Unione Europea.

Perché  Per combattere l’immigrazione clandestina dall’Africa verso la Spagna e l’Europa.

  E ora?  

Ceuta e Melilla non fanno gola solo per essere ponti verso l’Europa: i locali considerano queste città come “territori marocchini sotto occupazione spagnola“, idea che trova l’appoggio dell’Unione Africana e che contribuisce a creare tensioni.

muro di ceuta e melillaOgni giorno i rapporti tra Marocco e Spagna diventano più stretti a causa del continuo aumento di lavoratori marocchini nella penisola iberica. Ciononostante (e forse proprio per questo), i cittadini delle due enclave non hanno la minima idea di cambiare nazionalità per ovvi motivi di qualità della vita. Dal loro punto di vista, anzi, la comunque costante presenza straniera in città (ogni giorno migliaia di marocchini entrano con regolare visto a Ceuta e a Melilla per lavorare) garantisce la massima fonte di profitto, dato che qui si possono comprare moltissimi prodotti esenti da imposte; senza contare la garanzia di avere manodopera a basso costo.

Da tempo, l’UE finanzia lo stesso governo marocchino per sorvegliare i confini e aiutare le autorità spagnole. Dal canto suo, Rabat non fa parte di Schengen e non si sente, perciò, in dovere di monitorare i flussi migratori vero l’Europa. Di fatto, il Marocco, a causa della sua vicinanza con la Spagna, resta una delle aree a più alta concentrazione di migranti del mondo.

Anche se si registrano periodi di maggiore tensione (nel 2005, nel 2007 e nel 2010), tentativi di sorpassare i controlli sono frequentissimi. Ultimamente, la strategia scelta è lo spostamento in massa: centinaia di migranti si incontrano sulle colline nei pressi delle città e, dopo diversi giorni di assembramento, tentano di superare le barriere contando sul proprio numero. Gli ultimi tentativi, a Febbraio e a Giugno, sono stati teatro di violenze e i feriti non sono mancati. ONG denuinciano sempre più spesso i metodi con cui la Guardia Civil mantiene la sicurezza ai confini.

di Pietro Crippa

Ogni settimana, Fortress world la rubrica dedicata alla comprensione critica delle barriere erette da esseri umani contro i propri simili. Clicca qui per visionare tutti gli articoli di Fortress world.

Fonte: C. Quétel, Muri

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  • Africa
  • integrazione
  • migranti
  • migrazioni e muri
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Pietro Crippa - professore di Storia e Filosofia. È autore dei testi e degli approfondimenti tematici e storici

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