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¡NO MÁS!, un biglietto per un nuovo viaggio

News / by Redazione / Apr 14, 2017

¡NO MÁS!, mai più. Era l’estate di dieci anni fa e su un tram a Bogotà nacque il nome di ciò che, fino a quel momento, non era stata che un’idea che legava una decina di ragazzi di vent’anni. Sognavamo di cambiare il mondo. Quel mondo che taceva le ingiustizie e per il quale sentivamo di fare troppo poco. Non avevamo armi se non quella della scrittura, del racconto, delle infinite discussioni attorno a un tavolo a cui sentivamo di dover dar una forma più aperta e concreta, delle immagini che ci portavamo dentro dei pochi, ma importanti viaggi che avevamo fatto fino ad allora per conoscere realtà quasi dimenticate: Albania, Colombia, Peru.

Nacque così ¡NO MÁS!, dal desiderio di dire “basta”, di far sentire la nostra voce e di darla a chi non ne aveva. Da allora, in maniera del tutto inconsapevole, non ebbe inizio soltanto un’avventura di cui nessuno conosceva sviluppi ed esiti, ma soprattutto una delle esperienze più significative delle nostre vite.

Nell’aprile del 2008, quell’idea diventata nome si trasformò in un’associazione, in uno statuto, in un blog, in un logo con tre graffi. Avevamo trasformato il sogno, forse comune a molti ragazzi della nostra età, in un progetto. E questo no, non era comune, per quanto fossimo inesperti e mossi più dal cuore che da un piano preciso.

Da allora furono banchetti sotto la pioggia per racimolare qualche soldo; articoli di opinione – spesso tanto ingenui e azzardati quanto appassionati e sinceri – eventi da organizzatori, da invitati, da relatori; interviste a personaggi noti e a personaggi quasi sconosciuti; infinite riunioni di redazione, spesso indistinguibili da serate tra amici; viaggi in strani angoli di mondo; incontri con decine di persone – alcuni durati una sera, altri che ci avrebbero cambiato la vita – animate come noi dalla difesa di quei Diritti Umani che, fin dalla nostra nascita, sono stati per noi il faro, l’unica linea editoriale possibile nel turbine di idee e visioni spesso contrastanti fra loro.

Qualcuno se ne è andato presto, altri compagni di viaggio ci hanno raggiunto, molti – che con noi hanno cominciato – hanno abbandonato l’attivismo attraverso la scrittura, pur continuando a spendersi per gli altri. ¡NO MÁS! è cambiato molto, nel corso di questi anni, ma non solo al suo interno o nel layout del blog.

Il più importante punto di svolta, quello che ha segnato un prima e un dopo nella storia di ¡NO MÁS!, ha per noi un nome e un cognome: Vittorio Arrigoni. ¡NO MÁS! non è nato per seguire o sostenere Vittorio, ma è anche grazie a lui se questo progetto è cresciuto ed è arrivato a coinvolgere molto più di un semplice gruppo di amici.

Era stato Vittorio a sostenerci fin dagli inizi e la sua figura, in lontananza, era sempre stata per noi una luce a cui tendere, un esempio da seguire. È purtroppo stata la sua scomparsa, però, a cambiarci. Da allora, ¡NO MÁS! si è concentrato soprattutto sulla questione palestinese, la summa di tutti i Diritti Umani violati, la battaglia che Vik aveva cominciato e che sentivamo di dover proseguire, seppur con le nostre poche forze.

Da questa consapevolezza è nata, quattro anni fa, la mostra Ticket To Rights, un percorso attraverso fotografie e approfondimenti sui diritti negati in Palestina e nel mondo, nata da un viaggio nei Territori Occupati e da giornate spese a pensare a come raccontare in maniera più efficace ciò che molti ancora ignoravano.

La mostra ha avuto un buon riscontro, sia da parte di chi seguiva e segue la questione palestinese, sia da parte di chi, forse anche per merito di questo piccolo progetto, l’ha conosciuta di recente, al di là dei luoghi comuni e delle prese di posizione a prescindere.

È ormai più di un anno, tuttavia, che Ticket To Rights è ferma, e ¡NO MÁS! con lei.

Perché?

Siamo rimasti in pochi, la nostra vita di trentenni non è più quella di dieci anni fa; il tempo va ritagliato sempre più faticosamente tra mille incombenze; i gruppi che parlano di Palestina e di Diritti Umani si sono (fortunatamente) moltiplicati e il nostro ruolo era meno incisivo di quello di un tempo. Sì, è tutto vero, ma forse non è stato solo questo.

Siamo rimasti fermi perché ¡NO MÁS! stava perdendo la linfa vitale che lo aveva visto nascere. ¡NO MÁS! non stava raccontando più quello di cui voleva essere portavoce. ¡NO MÁS! doveva cambiare perché noi, e il mondo che ci ruotava intorno, era cambiato. La scelta era soltanto una: trovare un nuovo senso o morire. Per lungo tempo siamo rimasti in bilico, con un sito non aggiornato e una mostra chiusa in una vecchia valigia.

Solo quando abbiamo realizzato davvero cosa avrebbe significato mettere la parola FINE al nostro progetto, però, la voce di ¡NO MÁS! è tornata a gridare dentro di noi.

È quindi con una certa emozione che scriviamo questo articolo. L’articolo che vuole chiedere scusa a chi ci ha sempre sostenuto e ci ha visto assenti. L’articolo che nasce con la nascita di un nuovo sito, dove la presentazione dei progetti che creeremo prenderà il posto degli articoli quotidiani che abbiamo scritto. L’articolo con cui riprendiamo da dove ci eravamo fermati: il progetto Ticket to Rights mettendo a disposizione nuovi approfondimenti e tornando a proporre il progetto in scuole, associazioni, istituzioni.
L’articolo con il quale diciamo chiaramente che abbiamo scelto.

¡NO MÁS! non morirà.

E se non riusciremo a cambiare il mondo, come sognavamo di fare dieci anni fa, sarà comunque valsa la pena non essere rimasti indifferenti.

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Marco Besana - giornalista freelance e fotografo per passione. È autore del reportage fotografico e dei testi

Ilaria Brusadelli - giornalista freelance e fotografa per passione. È autrice del reportage fotografico e dei testi e ha curato la grafica con la collaborazione dei Designer coinvolti

Pietro Crippa - professore di Storia e Filosofia. È autore dei testi e degli approfondimenti tematici e storici

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