Loro sono gli O Rom, musicisti rom. Promuovono, insieme all’etichetta Terre di Moto, la musica etnica come principio di ricchezza culturale. Tra i loro brani si assaporano note, colori e tradizioni di vari popoli: bosniaco, rumeno, rom, russo, greco-salentino. Le culture si incontrano, secoli di storia che si uniscono.
Vacanze Romanes è il loro album di debutto, uscito lo scorso giugno. La loro musica parla di integrazione, intolleranza, discriminazione; ulcere silenziosi della nostra società. Invisibili, ma assordanti a chi sta dall’altra parte del muro. Gli O Rom non parlano di discriminazione, la raccontano, con la loro musica, dopo averla vissuta sulla propria pelle.
In una loro recente intervista gli O Rom si raccontano sottolineando che “è l’ignoranza a generare il razzismo. Con questo disco abbiamo cercato di sfruttare la musica come linguaggio universale di integrazione. Abbiamo cercato di realizzare un prodotto discografico negli arrangiamenti e nelle struttura, mantenendone il sapore di musica popolare”.
In riferimento al titolo spiegano inoltre che “abbiamo parafrasato Vacanze Romane, dove romanes indica la lingua parlata da rom estinti, cercando così di affrontare in modo sarcastico il tema degli stereotipi e dei luoghi comuni legati ai rom. Inoltre il disco è dedicato a Adnan Hozic, chitarrista e compositore, promotore della musica Balcanica in Italia.
Il tema di integrazione e discriminazione è centrale nell’album. Gli O Rom, costituiti per metà da musicisti rom e per metà da partenopei affermano che “non si può parlare di vere e proprie differenze legate alle nostre radici geografiche, non si può nemmeno dimenticare che ognuno di noi è lo specchio delle proprio esperienze. Le differenze che emergono tra di noi sono legate alla quotidiana difficoltà nel riuscire a vivere in modo dignitoso, alla rabbia che suscita la discriminazione gratuita, alla fatica che si fa a sopravvivere lontani da casa. La diversità culturale che caratterizza la nostra unione genera sempre curiosità. Lo stupore invece è legato all’aspetto musicale”.
Il progetto:
Gli ‘o Rom nascono nel 2008 dall’incontro di tre musicisti napoletani con diverse esperienze nella world music e musicisti di strada rumeni di etnia rom. Nasce così un vero e proprio progetto di integrazione che prova ad attirare l’attenzione sul tema della discriminazione e dei pregiudizi nei confronti dei Rom attraverso la diffusione della loro cultura e tradizione musicale. Ne viene fuori una miscela di sonorità originale, dove alle suggestioni della musica balcanica e “zingara” si fondono i suoni e le melodie dell’Italia meridionale e del Mediterraneo in generale.
Lo stesso nome riassume questo mix, “o rom” in lingua romanes (o romanì) significa l’uomo “zingaro”, mentre l’uomo non rom viene chiamato “o gagò” (o “o gadjo”), ma anche in napoletano la lettera “o”, con l’aggiunta di un apostrofo, diventa un articolo, per cui ‘o rom si traduce lo zingaro (o il rom). A maggio 2012 esce il loro primo lavoro discografico “Vacanze Romanes” con l’etichetta Terre in Moto. Il titolo del disco parafrasa quello del film “vacanze romane”, dove romanes (o romanì) indica la lingua parlata da rom e sinti, con il quale si è voluto affrontare in modo sarcastico il tema degli stereotipi e dei luoghi comuni legati ai rom.
La partnership con l’etichetta Terre in Moto nasce grazie all’incontro con il manager Antonio Acocella, fondatore del Centro di Cultura Pololare e dell’associazione Loro di Napoli. Insieme ad Antonio Acocella e Loro di Napoli nasce anche il progetto dell’Orchestra Rom Europea “BALVALA’CHE CIAVA’”, che ha come nucleo di partenza gli ‘o Rom, e che si esibirà l’8 Aprile 2013, per la giornata internazionale dei Rom, a Bruxelles.
Il gruppo è formato da: Carmine D’Aniello (voce, bouzuki, tamburi a cornice), Carmine Guarracino (chitarre), Ilie Pipica (violino), Ion Tiţa e Doru Zamfir (fisarmonica), Ilie Zbanghiu (contrabbasso) e Amedeo Della Rocca (percussioni).
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