Patti Smith, è stata ospite al note Giffoni Film Festival. La manifestazione non ha certo bisogno della nostra voce, ma la sacerdotessa del rock ha ammaliato i giovani presenti all’evento, persino i non conoscenti della Smith.
Esilarante l’esordio con i ragazzi in veste di giurati: “Se avessi saputo che questo era un incontro cosi’ importante, mi sarei pettinata”. Durante il suo intervento parla del suo rapporto con la musica e la vita. Ecco alcuni estratti di quel momento, in seguito ai complimenti e all’ammirazione da parte dei ragazzi:
“Sono io ad essere onorata di parlare con voi; mia figlia ha più o meno la vostra età ed è la mia più grande maestra, ma possiamo imparare molto da chiunque si trovi vicino a noi. Ho vissuto 50 anni di rock, prima avevo un atteggiamento più fisico nei confronti della musica. Non penso oggi siano cambiate le emozioni nei suoi confronti, forse e’ cambiato l’atteggiamento verso di lei. Oggi si fa una musica più sofisticata, si fa musica per fare soldi, o per dire qualcosa”.
I ragazzi sono ipnotizzati dal suo modo di essere, dai suoi pensieri e dalla sua musica. La cantautrice passa ai consigli, invitando i giovani alla liberà di pensiero: “Non fatevi mai dire cosa dovete fare o chi essere: avete in mano tutte le carte per cambiare il mondo; io sono solo un essere umano avrete momenti più alti di una chiacchierata con me, credetemi. Pur capendo di musica e scrivendo testi che posso essere musicati, io non sono una musicista. Sono una cantante, e penso da scrittrice. Nient’altro”.
Un grande incontro, una grande artista. I giovani incontrano il rock che non conoscono.
La carriera di Patti Smith non inizia in età adolescenziale come spesso avviene oggi, ma irrompe in età matura, a 28 anni. Inizialmente si propone insieme al chitarrista Lenny Kaye con dei reading, pensieri in poesia e suoni che, non decretando grande successo, portano interesse sulla già rockeggiante Smith.
In seguito a qualche esperienza di etichette indipendenti, arriva il debut albu, prodotto da John Cale. Il titolo scelto è Horse, siamo nel 1975 e la voce unica e particolare dell’artista segna l’incontro tra anima e rock.
Seguono ottimi lavori come Radio Ethiopia, Easter, e Wave, tutti nella decade dei ’70; e scale le classifiche mondiali con “Because the Night”, al fianco dell’inimitabile Boss (Bruce Springsteen).
Il 1979 segna l’anno della svolta per la Sacerdotessa: al termine del tour italiano, l’artista sconvolge il suo pubblico dichiarando il ritiro dalle scene, oltre al matrimonio con il chitarrista degli MC5 (Fred “Sonic” Smith).
Noi vi lasciamo all’ascolto di un capolavoro della storia, “People Have The Power”. Il disco (non il migliore dell’immensa Patti Smith) è “Dream of Life” (1988).
Il brano però supera tutto il lavoro discografico e segna una generazione come inno alla libertà e alla democrazia.
People Have The Power – Patti Smith
“I believe everything we dream
Can come to pass through our union
We can turn the world around
We can turn the earth’s revolution
We have the power
People have the power…”
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